Dr.ssa Giulia Solinas

Psicologa Psicoterapeuta
Dr.ssa Giulia Solinas
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Psicoterapia della Gestalt
La Psicoterapia della Gestalt è  una terapia del nostro tempo; lo psicoterapeuta possiede gli strumenti d’intervento per i nuovi malesseri, le nuove patologie e il consolidamento del senso di sé e dell’apertura all’altro. Mediante la Psicoterapia il professionista gestaltista può aiutare il paziente a scoprire un modo nuovo di stare insieme agli altri che gli permette di scandire il ritmo tra l’appartenenza e la differenziazione, tra la connessione con la comunità e la realizzazione di sé. La Psicoterapia della Gestalt sostiene che l’individuo e l’ambiente formano una totalità in perenne interscambio e dà massimo rilievo alla loro correlazione nella valutazione del comportamento umano. L'elemento caratterizzante tale rapporto é il contatto, fonte di crescita e di cambiamento. Il buon funzionamento della persona può essere valutato dalla qualità del contatto, ossia, dalla capacità dell'individuo di esprimersi con persistenza e chiarezza all'interno di un ambiente che suscita interesse e risponde in forma non prevedibile ai suoi bisogni. La Psicoterapia della gestalt ha un approccio non interpretativo; lo psicoterapeuta accompagna la persona in difficoltà in un percorso di recupero del flusso nelle relazioni e volto a raggiungere un nuovo equilibrio interiore.
Metodologia di lavoro in Psicoterapia:
Per la presa in carico di un paziente adulto il colloquio clinico è volto a raccogliere le  informazioni inerenti tutte le aree di vita principale (relazionale, lavorativa, formativa, affettiva ecc) per poter formulare successivamente un progetto terapeutico con obiettivi condivisi e una certa prospettiva temporale di intervento secondo l’approccio gestaltico; la terapia ha cadenza settimanale e prevede l’utilizzo di tecniche della psicoterapia della gestalt. Nell’ottica della accoglienza del bisogno di persone affette da gravi disabilità, da patologie tumorali o cronico/degenerative è possibile che lo stesso colloquio clinico avvenga nel contesto di vita del paziente in presenza di condizioni di rispetto della sua privacy ad opera delle  persone con le quali condivide lo spazio di vita.

Psicodiagnostica
Nelle diverse fasi della vita delle persone possono insorgere dei cambiamenti nelle percezioni, nelle sensazioni del corpo o difficoltà che insorgono nel corso di determinate attività;  la psicodiagnostica consente di risulta  trovare il giusto inquadramento  dei sintomi e dei correlati comportamentali attraverso una valutazione delle funzioni implicate nel momento presente. Per l’inquadramento psicodiagnostico si utilizzano test specifici, scale o questionari validati dalla comunità scientifica.
Mindfulness:  dalle evidenze scientifiche una filosofia di vita                            
Nuova frontiera per la gestione dello stress
Quella che noi oggi chiamiamo Mindfulness è l’esito di una straordinaria intuizione di Jon Kabat-Zinn, biologo molecolare americano e meditante nella tradizione buddhista che, a partire dal 1979, aprì la strada alla meditazione in contesti laici (ospedali) sperimentando con pazienti che soffrivano di patologie croniche il programma  “Otto settimane per la riduzione dello stress”. L‘esperienza pilota, pubblicata  su General Hospital Psychiatry nel 1982,  segna l’inizio del protocollo MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction).  
Sin dai risultati preliminari fu evidente che la pratica meditativa, unita ad un intervento psicoeducativo, portava grandi benefici a coloro che  partecipavano ai gruppi; anche se fu solo agli inizi degli anni ‘90 che venne  pubblicata la prima di una serie di sperimentazioni  che consentiranno di utilizzare il metodo scientifico per prendere le distanze  da una pratica connotata fino ad allora di un forte significato religioso.
Nella sistematizzazione dell’approccio ha avuto un grande peso la numerosità dei corsi sulle pratiche tanto da poter affermare ancora oggi che non è mai stato pubblicato un “Manuale MBSR” (Kabat-Zinn 1991) in quanto ogni singola realizzazione del programma non è semplicemente  un insieme di tecniche da applicare;  il protocollo MBSR è un’esperienza viva e sempre diversa che coinvolge istruttore e partecipanti e, come tale, non standardizzabile. Nelle parole di Kabat-Zinn: “la pratica di consapevolezza è l’impegno di una vita” (Kabat-Zinn 2011).
Nella realtà occidentale la Mindfulness è una filosofia di vita che non riflette contenuti religiosi quanto la possibilità di utilizzare, con una pratica quotidiana costante,  le tecniche meditative per ottenere una mente calma, lucida e presente a sé stessa e vivere in consapevolezza.
Applicazioni del  programma per la cura  di Depressione, Disturbi alimentari
Il programma MBSR iniziò a diffondersi attraverso istruttori preparati con un training impegnativo svolto presso il Center  for Mindfulness (Università del Massachussetts)e dopo pochi anni era già presente in 240 ospedali americani. Grande impulso alla circolazione della mindfulness venne poi dato da Segal, Williams e Teasdale, tre studiosi interessati ad approfondire le dinamiche di azione della mindfulness, applicandola a persone che soffrivano di depressione maggiore in fase di remissione. Nacque così il programma MBCT, Mindfulness-based Cognitive Therapy for depression relapse, che mostrò la sua efficacia nella profilassi delle recidive della depressione (Teasdale 1995; Segal2014).
I dati confermati da RCT – Randomized Controlled Trials - (Ma 2004; Hollon 2005; Van Halderen 2012) hanno portato il NICE, agenzia britannica per le linee guida sanitarie, a raccomandare il protocollo MBCT come prima scelta per la prevenzione delle recidive della Depressione Maggiore. Lo stesso è accaduto con l’American Psychiatric Association (APA). Studi successivi hanno evidenziato risultati promettenti anche in pazienti in fase acuta (Van Halderen 2012). Protocolli analoghi “specializzati”, i Mindfulness-based Interventions (MBIs), sono stati messi a punto anche per altri problemi: i disturbi alimentari - MB Eating Awareness Training - (Kattermann 2014), la prevenzione nelle tossicodipendenze - MB Relapse Prevention - (Skanavi 2011; Vidrine  2016), i caregivers di pazienti anziani fragili - MB Elder Care - (Epstein-Lubow 2011) e le coppie che stanno affrontando la transizione alla genitorialità - MB Childbirth and Parenting Program - (Duncan, 2010)..
Nuove frontiere di cura per le dipendenze: protocollo MBRP
Il lavoro del dr Kabat Zinn ha aperto la strada a  migliaia di studi sperimentali e pubblicazioni su molte riviste scientifiche e stimolato le sperimentazioni in diversi ambiti specifici di intervento in quanto la stessa letteratura scientifica ha posto in luce l’entità degli effetti benefici delle pratiche meditative sul singolo  soggetto sia a livello fisico che psicologico. E  stata verificata l’efficacia del trattamento nella gestione dello stress ( protocollo MBSR) nel trattamento dei disturbi d’ansia e depressione, (MBCT) sui disturbi del comportamento alimentare ( MB-EAT).
L’MBRP Mindfulness Based Prevention Relapse è l’ultimo dei protocolli nato a partire dal 2010 su stimolo degli studiosi Bowen, Chawla e Marlatt.
Il protocollo MBRP è strutturato per la gestione delle ricadute nelle dipendenze sia da sostanze che comportamentali; anch’esso ha dato prove di efficacia. L’MBRP, sviluppato presso il Centro Ricerche Addition Behaviour dell’Università di Washington è concepito come un programma  che integra le prassi scientifiche fondate sulla mindfulness, con i principi delle terapie cognitivo comportamentali e della psicoeducazione applicati alle dipendenze.<<<continua>>>
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